Si incontrano, si scontrano, si integrano, si sovrappongono e potremmo continuare per molto, molto tempo: l'offline e l'online ci obbligano a riflettere, prendere decisioni e assumere nuovi punti di vista al fine di integrarli nelle strategie di comunicazione.
Considerare l'online e l'offline come mondi separati è una tendenza ancora troppo diffusa: l'online è ossigeno per l'offline e viceversa.
Un approccio nostalgico spesso ci porta a ricordare i bei momenti passati, delle connessioni a 56K, dei siti web statici e delle riflessioni su come si sarebbe evoluto il "mondo dell'internet". Ebbene, proprio quest'anno abbiamo celebrato due grandi avvenimenti: Internet ha compiuto cinquant'anni e il Web ne ha festeggiati trenta.
Il tanto acclamato "popolo della rete" è sceso tra di noi e abbiamo compreso come non sia mai esistito realmente: il popolo della rete siamo noi, io, te e tutti coloro che conosci.
Le stesse affermazioni apocalittiche sul futuro dei social media non fanno più clamore e abbiamo compreso che prevedere come il mondo digitale evolverà è più complesso del previsto. Lo stesso approccio al digitale da parte dei brand e l'integrazione tra online e offline, necessita di ampie analisi, approfondimento del contesto, nuove competenze e valutazioni di moltissimi aspetti.
L'approccio tipico della prima fase del web, dell'abbandonare per innovare, dei cambi radicali e delle comunicazioni frammentate rispetto alle diverse piattaforme non è più sostenibile. Un errore tipico è stato compiuto da molti brand: abbandonare quelli che fino a pochi anni fa erano i media più utilizzati, reinvestendo i budget e pianificando una sola quanto massiccia presenza social e digital.
Quali allora i punti fermi per integrare e far convivere i due mondi?
Il primo, la coerenza. È di vitale importanza, per i brand ma anche per attività di business personal branding, risultare coerenti nei messaggi veicolati offline e online. Una sola identità ben declinata sulle diverse piattaforme.
Il secondo è avere ben chiari gli obiettivi che ci spingono a comunicare. La differenza fra i due mondi sarà nelle modalità e nelle strutture che utilizzeremo per raggiungerli.
Per il terzo riprendiamo un concetto tipico del web 2.0, “The content is the King”. Se è pur vero che le modalità per comunicare devono rispettare il medium, è anche vero che dovrò riuscire a trasmettere e veicolare contenuto di qualità. Dovrò essere in grado di raccontare i valori forti del mio brand.
Il quarto, è un valido alleato nella vita di tutti i giorni: emozionare. Riuscire a trasmettere e parlare al cuore delle persone. Cercare di far leva sui valori universali per coinvolgere le persone senza assillarle con semplici messaggi puramente promozionali.
Ma più di tutto, per un marketers, un imprenditore o un professionista l'importante è comprendere che l’integrazione tra offline e online è più che possibile, è concreta. Le stesse persone ci dimostrano ogni giorno che loro sono disposte a interagire, a rendersi protagoniste e partecipi dei valori e delle comunicazioni di brand.
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